Omero Sala - Brescia - 21-01-2009
Oggi tutti invocano le "regole": si è sparsa la voce e si è diffusa a tutti i livelli l'idea che il mondo vada a rotoli perché non ci sono modelli educativi forti, manca la severità, l'autorità vacilla, il vecchio ordine si dissolve; per farla breve non c'è più disciplina.
Lo dicono tutti: baristi e avvocati, impiegati e casalinghe, genitori e giornalisti, professori e bidelli, poliziotti e magistrati, vecchie zie e uomini politici.
La colpa del dilagante permissivismo viene attribuita - ovviamente - al Sessantotto che ha segnato l'inizio del disfacimento di tutti i valori. Forse per questo si è diffusa una nostalgia per il presessantotto e si va dicendo che per risolvere questa degenerazione inarrestabile basti il ritorno al passato, ad alcuni sistemi antichi, quali il voto in condotta, il maestro unico e il grembiule; e qualcuno invoca anche la bacchetta e i sacrosanti ceffoni.
Per nostra sfortuna la pensa così il ministro dell'istruzione, che ha una cultura pedagogica da Bar Sport.
Lo dicono tutti: baristi e avvocati, impiegati e casalinghe, genitori e giornalisti, professori e bidelli, poliziotti e magistrati, vecchie zie e uomini politici.
La colpa del dilagante permissivismo viene attribuita - ovviamente - al Sessantotto che ha segnato l'inizio del disfacimento di tutti i valori. Forse per questo si è diffusa una nostalgia per il presessantotto e si va dicendo che per risolvere questa degenerazione inarrestabile basti il ritorno al passato, ad alcuni sistemi antichi, quali il voto in condotta, il maestro unico e il grembiule; e qualcuno invoca anche la bacchetta e i sacrosanti ceffoni.
Per nostra sfortuna la pensa così il ministro dell'istruzione, che ha una cultura pedagogica da Bar Sport.
leggi (1 commento/i)